Progetto "LE ORME"
Il progetto LE ORME nasce come spazio per i neogenitori e i loro bambini
vengano accolti ed accompagnati nel lungo il percorso 0-3 anni del bambino che
comincia con il massaggio del bambino e che prosegue con la partecipazione dei neogenitori ed in particolare della
neomamma a momenti settimanali in cui condividere con altre donne e trovare
supporto professionale sul proprio vissuto di genitore.
La nascita di un neonato da vita ad eventi nuovi in
cui le vicende del corpo, della mente e del contesto sociale sono intrecciati
in modo significativo.
La coppia di neogenitori si trova a fronteggiare
profondi cambiamenti: nuove responsabilità, la necessità di riorganizzarsi e di
acquisire, sperimentandole, sconosciute modalità di comunicazione. Alla novità
e alle positività che accompagnano ogni nascita si sommano inevitabili ansie e
tensioni che la coppia sperimenta nei mesi successivi all’evento, e che spesso
non trovano un adeguato contenimento in ambito sociale.
La donna in particolare vive questo cambiamento in
modo profondo. Alla responsabilità di mantenere in vita il suo bambino, spesso
diverso da come lo aveva pensato e fantasticato, e andare in contro ai suoi
bisogni, si affianca la necessità di stabilire con lui un tipo di relazione
completamente nuovo. Del piccolo deve infatti imparare ad accoglie richieste e
interpretare segnali.
La formazione del legame deve quindi essere collocata
all’interno di un’esperineza continuativa che ha a che fare con un tempo, con
la storia individuale di ciascun genitore oltre che con gli eventi che
riguardano la gravidanza, la nascita, i giorni dopo il parto e i primi mesi di
vita del bambino.
Tutto ciò può portare con sé sentimenti conflittuali
di paura, inadeguatezza e frustazione: da un lato la gioia per l’evento e al
tempo stesso la paura del compito evolutivo che il diventare genitore comporta.
Inoltre la neomamma si trova spesso a misurarsi con l’immagine idealizzata
della maternità che appartiene ai nostri stereotipi socioculturali, e in cui sembrano
non poter trovare spazio ambivalenze e conflittualità.
A tutto ciò si somma anche la dimensione di solitudine
in cui la donna può trovarsi a trascorrere la quotidianità in un sociale in cui
la famiglia ristretta è ormai la norma. Può accadere quindi che, dopo il primo
momento successivo al parto in cui tutti si stringono intorno al nuovo venuto e
ai neogenitori, ci sia un naturale rallentamento nei rapporti famigliari e
nelle relazioni amicali.
Rischia così di restare “inascoltato” il bisogno di
condivisione, comprensione e rassicurazione che permetterrebbe alla donna di
gestire lo smarrimento ed i possibili vissuti di inadeguatezza. In questa
condizione di solitudine, ansie e problemi tendono ad amplificarsi. Può
accadere inoltre che la donna vada incontro ad una fase depressiva di tipo
reattivo che ha implicanze di natura fisiologica e psicologica, e che, se da un
lato è da considerarsi un fenomeno di adattamento alla nuova situazione, di
fatto può anche raggiungere punte molto acute e accrescere vissuti di
incertezza ed incapacità di fronte al proprio bambino.
Considerando tali premesse e a fini preventivi
riteniamo importante la creazione di un luogo “sufficientemente buono” dove
genitori e neonati (0-3) possano ricevere attenzione, sostegno collettivo ed
individuale.
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